Canzone de lo Capo d'Anno
In occasione del Capodanno una vecchia usanza è quella di cantare la “Canzone de lo Capo d’Anno". Per accompagnare la canzone si utilizzano alcuni strumenti caratteristici: tamburelli, putipù, scietavaiasse.
Coro d'introduzione (parlato) |
Traduzione |
La bona notte e buon principio d'anno A tutti sti signuri in compagnia ! Simmo venuti e tornarrammo ogni anno Per farve chill'aurie che sapimmo.
Spilateve lli rrecchie, apritece lu core La casa, la dispensa e la cantina Ca cheste so ghiurnate de cuntiente Se magna e beve e non se pensa a niente
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Buona notte e buon principio d'anno a tutti questi signori in compagnia ! Siamo venuti e torneremo ogni anno per farvi quegli auguri che sappiamo.
Sturatevi le orecchie, aprite il vostro cuore la casa, la dispensa e la cantina Che questi sono giorni di allegria si mangia e beve e non si pensa a niente |
Testo originale (cantato) |
Testo tradotto |
Aprimmo l'anno
nuovo
Spero
che vedarrate
Spero
ch'assai sfarzosa
Si sì
niuziante,
Pecchè
t'abbusco vuosto
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Apriamo l'anno nuovo con tric-trac e botti passiamo questa notte in allegria.
Nacque il Messia avendo in povertà un bue e un asinello per braciere.
Da allora in questa maniera sono trascorsi i giorni per far dispetto e vergogna al diavolo.
Che quel ladruncolo ci teneva nelle grinfie ne ci avrebbe liberato e ci arrostiva.
Se in tempo non veniva dal cielo il Bambino che del suo altruismo ci pregiò.
Tutti dai guai volle liberarci patendo, lasciandoci anch'egli la vita.
Ma noi dimenticandoci non siamo nemmeno grati passiamo queste giornate a bere allegramente.
E lo vedete scritto torna lo zampognaro e suona la zampogna allegramente
Ci fa tornare in mente la stella luminosa, la graziosa piccola grotta ed i pastori
Che grandi e piccoli dall'Angelo avvisati correvano contenti alla capanna
E chi porta o manda con cesto e con il paniere e chi lo va ad adorare con la faccia a terra
E da lontana terra persino i Re Magi con traini e carri carichi Partirono
Che appena videro il cielo illuminato dissero era nato il Messia
E con gran cortesia videro inginocchiarsi davanti ad un bambino tre regnanti (re Magi)
Erode, re birbante cominciò ad aver paura che quella creatura lo spodestasse
E per le sue paure quell'anima torva e cattiva fece fare quella strage di bambini
Che simili a piccioni li fece sgozzare per riuscire ad intrappolare il Bambino
Più infame, più assassino non avete visto mai !... e a terra non andò in quel momento
Ma gli restò l'inganno nè ci ricavò niente con tutti agli innocenti che uccise
Che la Madonna ebbe dal cielo il consiglio di far fuggire il figlio subito
Queste cose già si sanno ma quando è questo giorno ci frullano di più alla memoria
E sia detto per gloria ci portano allegria tanto che c'è gioia in ogni parte
E solo quando ti accorgi che sono uscite le pigne gioisci per quel segno di Natale
Vedi ora per ogni locale nei punti vendita e negli angoli di strada la merce è abbondantemente esposta
Son preparati a festa perfino fuori in strada botteghe, spezierie e bancarelle
E ne vedi di cassettine panieri, botti e cesti e scatole, e canestre, e cassettoni !
Di anguille e capitoni e pesci di ogni tipo ne vedi grosse casse a centinaia
Tutta questa roba sembra potesse bastare per un anno eppure immediatamente sparisce
La gente entra ed esce e corre, va, e viene e spende ciò che ha per la gola
Non trovi chi non
manda
Lo strazio degli
innocenti
Ne, voi quando
trovate
E noi perciò
veniamo
Finiranno
presto
Spero che
vedrete
Spero che assai sfarzosa la sorte diventi e che vi accontentasse tutti quanti
Se sei negoziante che tu possa sempre avere ogni bene come il ripetersi delle onde del mare a tutte le ore
Se poi sei un
venditore,
Se poi sei
avvocato
Perché il vostro
guadagno o fa soldi
Ti auguro, se sei
notaio
Sei un fine
ingegnere? e torrioni
Ancor meglio al
Comune
Sei ingegnoso a
trarre guadagni
Tanto sarai
Cavaliere!
Sei prete? Ti
mando
Se sei
lavoratore, e puoi vivere
Però devi
evitare
Se sei
proprietario di case
Che in tempo scappa via, se non paga la terza parte di un annata di pigione e porta con se la chiave per altrettanti giorni
Se poi sei un
navigatore
Sei medico? Accidenti m'imbrogli in realtà
che tu possa ogni
malato
Questo intruglio posso dire, se sei un farmacista sani ogni malanno, ogni dolore
Se poi sei un
giocatore,
Se vuoi essere
protetto
Sei un piccolo
impiegato
Insomma, in
qualunque condizione di quella contentezza che desideri
E chi ne è invidioso che possa fare un botto e gli scendesse sotto un contrappeso (ernia)
Troppo ci avete
ascoltato
Da qui non ci
muoviamo
Ne cosa
desideriamo
Due o tre
canestrelli
Prima di
questi
O provole, o
prosciutto
Noi
l'obbligazione
Che siete un
signore
Piaceri anzi ne
avrete
Devono trovarti
meglio
Ci resta di alzar
la voce
E buona
notte
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